
Si sta rotolando lentamente verso lo sfacelo o è sempre stato così e stiamo aprendo solo adesso gli occhi? non è sufficiente essere un paese allo sbando in cui chi dovrebbe occuparsi di metterci in riga è impegnato a far baldoria, non basta essere lo zimbello del mondo intero e la nazione forse col più alto tasso di sgallettate nullafacenti avvezze a festini e favori poco nobili… ora ci si mette pure Vogue ad affrontare l’argomento e di certo non con un articolo d’inchiesta, ci mancherebbe, piuttosto proponendo un restyling per il look delle cosiddette “Berlusconi Girls” da Nadia Macrì a Nicole Minetti, passando per Noemi Letizia e le indecenti gemelle De Vivo.
Complimenti a Franca Sozzani, complimenti davvero, forse fra un incontro con sedicenti amanti della moda o “pazzi per la moda”, come preferiscono definirsi e fashion bloggers, ha dimenticato che è a capo di Vogue e non di Tu Style o Novella 2000.

64 Commenti. Nuovo commento
si è vero c’è una gran differenza. chi scrive un blog però deve stare attento a rimanere nel confine…
forse fai un po’ di confusione nel leggere, ho detto libertà di parola, non di stampa, c’è una grande differenza. Ad ogni modo io ho espresso il mio pensiero, c’è chi è stato d’accordo e chi no, il bello dei blog è lo scambio di opinioni, ma è basilare non zittire nessuno né pontificare.
Sbagli, non sono stata io a negare la libertà di stampa, piuttosto lo ha fatto chi ha criticato l’articolo di vogue. Oppure la libertà di stampa è lecita solo se è di critica? E poi cosa vuol dire affrontare un argomento? La libertà di stampa significa innanzitutto prendersi la responsabilità di parlare di un fatto tenendo conto di tutti i fattori in gioco, non solo di quello che si trova giusto oppure no in base ad un nostro personale parere. Quello è opinionismo… che va benissimo, ma che non ha nulla a che vedere con la libertà di stampa. Altrimenti non esisterebbe più la verità.
Se esprimere la propria opinione su un argomento affrontandolo, come logico, esclude a tuo avviso la propria “onestà intellettuale” il risultato è che dovremmo tutti astenerci dall’esprimere la propria opinione su qualsiasi argomento per non commettere l’errore di affrontarlo. A quel paese la libertà di parola. Quanto al filosofeggiare non commento avendo letto la tua teoria sul lavoro di modella paragonabile a quello di prostituta.
Cara Sonia, innanzitutto ti dico che il tuo blog mi piace molto e che grazie a quanto pubblichi mi tengo molto aggiornata sulla moda, ect. Ma questa volta mi spiace… questo commento proprio non ci sta. Certo, di ruby & co ne abbiamo oramai piene le scatole, le vediamo ovunque… proprio per questo mi dico: C’è bisogno ancora di parlarne? Critichi vogue per il servizio che ha fatto e poi tu – con un commento opposto ma nn importa – commetti lo stesso errore. Scivoli sulla tentazione di filosofeggiare su ciò che è dignitoso e su ciò che non lo è così come ormai fanno tutti i media italiani (purtroppo). Eppure, se si vuole essere onesti fino in fondo, mi sembra che il mondo della moda non proponga “modelli” di vita migliori.. in fondo fare la modella è una sottile forma di prostituzione, nel senso reale del termine, non fraintetemi. Infatti è proprio dal mondo della moda che nascono le trasgressioni più forti che “quelli che ben pensano” però ritengono pratiche buone.. perchè in qualche modo artistici… infatti anche nelle tue pagine si trovano molti nudi di donna, campagne pubblicitarie che giocano sul bisex o sull’amore libero (che ricordano anche il famoso bunga bunga)… il film La Dolce Vita la dice lunga su quanto dietro all’apparenza della moda ci siano solo lustrini e ipocrisia (oltre che grande disprezzo per la persona, che si manifesta sempre con il sesso e la pornografia), tant’è che Fellini lo voleva chiamare La Grande Confusione. Ecco penso che tu abbia un pò questa confusione in testa, come i classici ben pensanti.. quelli sempre pronti a vedere la pagliuzza nell’occhio dell’altro, ma non la trave nel prorio….
sonia condivido tutto ciò che hai scritto! per fortuna esistono blogger come te che parlano anche di queste cose e non hanno paura a dire ciò che pensano!
un paio di numeri fa c’era una foto del pur bravissimo Nick Knight che riprendeva il didietro in mutande di Kate Moss dal basso, secondo lo stile delle riprese ginecologiche che Mediaset riserva alle sue soubrettes. Peraltro per un residuo di autocensura la foto era sfocata, e brutta.
Dobbiamo proprio tutti pagare il tributo ad un certo “stile”? La moda deve per forza fagocitare tutto, probabilmente.
la Sozzani si è bevuta il cervello!!!
Sonia svegliati per favore e impara a stare al mondo!!!
@ Giulia e @ MAX l’articolo credo l’abbiano letto tutti..ironico o non ironico la questione è: è Vogue la sede in cui trattare argomenti così squallidi?!?!?
[…] FASHION&TRASH // Berlusconi Girls, il declino di Vogue Italia inizia così? » http:// http://www.trendandthecity.it […]
Sonia infatti non mi riferivo al tuo post, so bene a cosa ti riferivi tu. Parlavo delle ragazze che qui tra i commenti si lamentavano.
Caro Max, non credo serva il tuo “consiglio” (che suona più come un insulto alla nostra intelligenza ed alla nostra capacità di cernita delle informazioni). Se abbiamo tratto le nostre “conseguenze” (forse meglio conclusioni, eh?!) è perché, evidentemente, abbiamo (purtroppo) letto l’intero articolo (anche perché le immagini…)! E, comunque, come chiunque è libero di ironizzare su qualsiasi argomento (anche se qui, più che l’ironia e la comicità, si sfiora l’umorismo pirandelliano; sai, il sentimento del contrario che, anziché ridere, fa venir da piangere…), chiunque può postare ciò ce desidera. Esiste una certa cosa chiamata libertà di espressione, che permette anche a me e a te di esprimere la nostra opinione. Il confronto è bello e stimolante!
@Marta il post riguarda l’articolo riguardante le “Berlusconi Girls” e non i fashion blogger quindi non ho capito quest’ultimo riferimento, io sono una blogger, una grafica e una editor, ognuno è cosciente di quello che fa. Quanto all’ironia liberi tutti di ridere o meno, in fondo anche questa è una cosa del tutto soggettiva e specificarlo è retorico.