
Da piccola la varietà di cibi che mangiavo si contava sulle dite di una mano, mi sarei stupita se mi avessero detto che a distanza di 10 anni avrei apprezzato cibi, sapori e gusti che un tempo mi disgustavano. Fino a qualche anno fa i tacchi li portavo solo nelle grandi occasioni e mai avrei pensato di calzare un tacco 12. C’era un tempo in cui i capelli li tagliavo solo dopo un lungo processo di auto convincimento e, matematicamente, dopo il famoso “cut” piangevo, pentita del fattaccio, oggi vado dal parrucchiere, mi rilasso sulla sedia massaggiante e guardo lo specchio sporadicamente mentre sfoglio una rivista.
Da piccola seguivo le mode del momento e scandivo il tempo che passava, ripercorrendo con la memoria le stagioni, basandomi sulle tendenze. C’era il tempo delle Dr.Martens, alle scuole medie, delle Superga, alle elementari, delle Perry Ellis al ginnasio e via dicendo…una scarpa per ogni anno della mia adolescenza. Oggi scrivo di tendenze invernali quando fuori ancora è primavera e mi trovo a scrivere dei mesi successivi accelerando l’ora e il calendario. Peluches, poster e foto hanno trovato posto in scatoloni accatastati in garage e le pareti della mia camera oggi sono lilla, piene di quadri e cornici, per truccarmi non uso più lo specchietto delle trousse di stagione Pupa, ma il grande specchio della mia toletta, nel mio armadio fanno bella mostra di se borse rigorosamente appese, scarpe ordinate per colore e le collane sono riposte dentro un porta-cucito che stava per essere buttato via.
Le donne di oggi sono descritte come frivole e superficiali, seguono la moda, leggono riviste e spendono in borse, scarpe, trucchi e vestiti. Le donne di oggi non sono solo questo però , molte vivono le epoche tracciandone i confini a suon di tacchi, lavorano, studiano, amano l’arte e la fotografia, non scattano solo foto da macchinetta usa e getta, sono amanti del bello e non accettano che qualcuno gliene faccia una colpa. Sono donne che amano rivoluzionare e rivoluzionarsi, a cominciare dal proprio guardaroba.



49 Commenti. Nuovo commento
Grazie Giusy, diciamo che bisogna sempre pensare che ogni termine, ogni parola, non ha mai un unico significato e che ogni frase non va mia intesa in un unico senso: rivoluzionare/rivoluzionarsi è qualcosa che ogni donna fa ogni giorno nella sua vita, sotto tanti e differenti aspetti, in questo caso ho parlato di quello forse più frivolo che parte dall’aspetto per descrivere l’essenza di noi donne.
Ciao Sonia…è tanto che non commento i tuoi articoli, ma ti seguo con piacere tutti i giorni; con un pò di ritardo, voglio farti i complimenti per questo post perchè, al di là delle critiche immotivate di persone che, non so per quale ragione, offendono il lavoro altrui pronunciando frasi che, a mio giudizio, sono soltanto offensive e mai costruttive; hai saputo inquadrare in poche righe una parte nascosta di noi donne, a volte timide nell’osare, ma che, come hai detto tu, a un certo punto vogliono rivoluzionarsi, e non per piacere agli altri, ma per stare bene con se stesse, in nome del gusto del bello nella sua essenza più pura. Ritengo che il punto di forza del tuo blog siano proprio questi spunti introspettivi sulla tua personalità e sulla tua vita che, in ogni caso, traspaiono dal tuo caratteristico modo di scrivere. Complimenti di nuovo e augurissimi per tutto! Kiss
Ciao Laura, non sempre le aspettative vengono soddisfatte, fai un salto nella categoria “Donne che amano…” magari trovi qualcosa di interessante negli altri post, in caso contrario grazie comunque per essere passata.
Ciao, personalmente posso dire di essere amante del bello (e di non sentirmene in colpa), dell’arte della fotografia e a volte anche della moda, vorrei però capire cosa c’è di rivoluzionario in quello di cui si sta parlando.
Credo che il tacco 12 al piede (che ogni tanto – ma tanto – anche a me piace indossare) limiti molto il cammino che si può fare, e mi fa un po’ paura non sentire da parte di più donne il bisogno di rompere gli schemi, di riappropriarsi un po’ di più del mondo, di contare un po’ di più.
Sono finita qui perché dal titolo del post mi aspettavo qualcosa di più…rivoluzionario, ecco. E’ vero che il contesto di riferimento di questo blog è molto definito: ma è proprio per questo che qualche punto di vista un po’ più esterno non è fuori luogo. Della serie: c’è altro fuori della gabbia dorata in cui troppo spesso noi donne ci rinchiudiamo.
Un saluto e grazie per l’ospitalità.
Grazie Federica, di foto mie ne pubblico poche ma mi fa piacere sapere che ti incuriosiscono. Non avevo notato in effetti la similitudine dell’atteggiamento :)
Ciao Sonia..a me ha colpito quando questa signorina”donna maria”(che nn ha il coraggio di firmarsi cn il suo nome)..ha detto che in Italia abbiamo le proposte delle “invidiose” quelle che vorrebbero ma non possono,le vedi nei commenti starnazzare..beh secondo me qst in sintesi è il suo atteggiamento..ti pare Sonia?
cmq io ti apprezzo molto anzi sn molto curiosa qnd metti le tue foto di vederle e nn xkè “voglio passare per una cretina”(citazione di donna maria eheh) ma semplicemente come tante altre persone mi trovo daccordo su quasi tutte le cose di cui parli e del tuo stile ke a me piace..
inutile dirti di nn far caso a qst xsone ke ti criticano xkè ce ne sono tantissime altre ke t apprezzano..me compresa
kiss..
Che belle parole Roberta :)
….ci sono donne che hanno forse paura di essere identificate con le piccole frivolezze che in realtà fanno tanto bene al cuore, e se è uno smalto azzurro che importa?…ognuna di noi è una e molteplice..io ad esempio sono laureata, amo la lettura, l’arte, mi perdo dietro ai saponi profumati e ai gessi a forma di cuore, lavoro con tanto amore e sudore nella carrozzeria del mio compagno/marito, non ho tante scarpe col tacco, ma i pizzi e certi vezzi piacciono sempre anche a me…
un giorno saremo anche mamme, e forse accanto al mac(che scusate è molto più bello ed intuitivo di un pc)ci sarà anche un ciuccio, a scandire un altro importante passaggio nella nostra vita…
pensa che io non capisco come ci si possa guardare allo specchio quando non si ha il coraggio nemmeno di firmare un commento con il proprio nome e la vera e-mail, siamo entrambe confuse vero Roberta, o robivisual. Do you know IP address?
Riassumerei la discussione nel titolo di una delle più note commedie di Shakespeare: “Molto rumore per nulla”.
Ti ergi (donna maria) a vera rappresentante del mondo femminile, storcendo il naso di fronte a due foto, deducendone significati nascosti, notandone i dettagli, ma non cogliendone affatto il senso.
Quelle foto a me sono arrivate come immagine di femminilità. Il pizzo è un chiaro simbolo di femminilità, non di moda. Lo smalto chanel pure, e proprio perchè è chanel, parola che in tutto il mondo, per tutte le donne del mondo, è sinonimo di femminilità. Il concetto mi sembrava piuttosto chiaro.
Per quanto riguarda la reflex e il mac è il solito discorso trito e ritrito. E fra l’altro vorrei ricordare che per molti (compresa me e l’autrice di questo blog) il mac è una scelta obbligata da un lavoro che vede fra gli addetti una sorta di monopolio del sistema macintosh. Non vedo poi perchè una persona debba sentirsi in colpa a comprare un computer perchè va di moda o perchè è bello (sì, il mio mac è bello, e allora??), o perchè per questo debba essere insultata o sminuita.
Ricordo ancora foto di Sonia di parecchia anni fa, ed accostandole a queste vedo appunto una giovane donna, che è cresciuta, ha mutato gusti e passioni, ma è sempre fedele a se stessa. Era questo che lei voleva farci cogliere con questo post. Se poi qualcuno vuole per forza vedere del marcio dove non c’è è un altro problema.
Ora bisogna spaventarsi a scattare una foto banale con una reflex sennò si viene tacciati d’essere modaioli. Faccio fotografia professionale da 8 anni e se ogni tanto faccio una foto inutile non mi aspetto che qualcuno punti il dito. Idem per il Mac, lo utilizzo da sempre, praticamente sconosco il pc, e devo aspettarmi che qualche idiota -senza offesa- mi dia della modaiola perchè possiedo due oggetti che oggi purtroppo sono gli status symbol del momento? che ne sai se una ci lavora, se ha una passione e se anche la usasse come una macchinetta digitale che te frega? sei tu cara che sei schiava delle tendenze più di quanto vuoi far crerdere, qui fuori c’è gente che sceglie uno smalto senza farsi troppe pippe mentali.
donna maria…semplicemente fuori luogo, se fossi andata ad esprimere il tuo pensiero sui giusti blog (ne conoscerai sicuramente molti più di me vista la tua attenta critica) avresti fatto una figura migliore.
Ribadisco hai sbagliato sede e forma per le tue rimostranze, quello che scrivi mi lascia perplessa e mi appare, perdona la franchezza, come un delirio sconclusionato. Io non mi sono auto-eletta a simbolo delle donne di oggi, ho descritto dal mio punto di vista una parte del genere femminile in cui alcune si sono riviste, sei tu ad avere interpretato come un saggio sulla femminilità post-moderna un semplice articolo, mossa deduco dal livore e il fastidio che nutri nei confronti di un certo tipo di donne (con cui ti consiglio di confrontarti per sanare questo tuo malessere) . Non so quale sia il tuo problema con reflex, mac, smalti chanel e tutto il resto, ma l’unico consiglio che mi sento ancora di darti è: rilassati. Tra l’altro se trovi scontato e contraddittorio questo blog, il consiglio è sempre uno: ‘x’ in alto a destra e vai alla ricerca di qualcuno che ti rappresenti adeguatamente.
ps cmq per fare quelle foto non serviva la reflex, visto che dalla loro qualità traspare appunto che chi l’ha usata non la sa usare, una compatta valeva lo stesso
bye bye
…per dire se sto parlando di donne che sono sempre a dieta, dicendo che non è giusto, secondo te ci vado a mettere la foto di un’insalata e di due carote e di una bilancia?
se sto parlando di donne vere, con interessi ecc, di donne che non sono soltanto tendenze e moda senza nessuna personalità, ci metto delle foto che interpretano, che si discostano,, che si distinguono, no dico sì ok siamo diverse e poi vai a mettere delle foto che sembrano prese pari pari appunto dai blog fashion, mi pare che questo sia un bel controsenso, se volevi parlare di pizzi siciliani bastava mettere un’altra foto, e poi mi sembra ingenuo e riduttivo, commerciale, banale, che l’ultima tendenza in fatto di smalti possa essere solo l’ennesimo Chanel..ma insomma siamo adolescenti che rincorrono i marchi o donne adulte? a giudicare dai siti come questo direi che traspare più l’immaturità di queste ragazze cresciute, senza offesa ma se non vogliamo passare per delle cretine magari è tempo di farsi una personalità propria.
visto il contesto in cui siamo credo che a prescindere usare queste immagini non apporti credibilità al tuo articolo, saranno anche diverse le premesse ma il risultato davanti ai miei occhi è quello, un’accozzaglia di simboli cafoni e visti ovunque, inutili, vuoti, se mi sai spiegare perchè per illustrare un articolo del genere dobbiamo vedere ancora un volta “il mac” lo smaltino chanel, la reflex magari posso anche capire, io così vedo una cosa molto superficiale e basta, inutile barare, se le immagini non erano tanto importanti da indurre in un giudizio non le mettevi, evitavi, non so, io non avrei mai messo foto simili per cercare di dire che sono\siamo donne che non meritano certi appellativi e descrizioni, così invece lo confermi, e allora? come lo spieghiamo?
mah
Concordo con Donna Maria, non giudico nessuno, ma non ho avvertito nessuna profondità nè nelle parole nè nel cambiamento…donne che amano cambiare, cosa? smalto? Poi non capisco le foto rispetto al concetto che si cercava di esprimere…Boh!Niente di personale eh!
Donna Maria quanta stizza e quanta confusione, credo che il tuo commento sia uno sfogo lecito ma fuori posto. Se la reflex è diventato, ahimè, il nuovo status symbol mi guarderei bene dal giudicare chiunque ne possegga una. Definire il pizzo “l’ultima tendenza” mi fa poi sorridere, ti lasci condizionare dalle eventuali tendenze giudicando in maniera superficiale un tessuto entrato nel guardaroba femminile nel neolitico probabilmente, che rappresenta una delle massime espressioni di sensualità, inoltre parli con una siciliana per cui il pizzo ha un significato ancora più forte parlando di moda e costume. E’ chi guarda, tu in questo caso, che traduce le immagini in pensieri, sei tu che vedi in quello che indosso una tendenza, uno smalto già visto ecc…Parli di personalità eppure dalle tue parole la personalità che si evince non è la mia, io posso indossare capi di tendenza, smalti già visti (questo lo vedrai solo dal 15 maggio però eh) e non sentirmi allo stesso tempo uguale a nessuno.
Per concludere se pensi di giudicare una donna da una foto o da quello che indossa, non sono io che faccio rivoltare nella tomba Mary Wollstonecraft o Anna Maria Mozzoni, che mai avrebbero ridotto ad una foto la possibilità di esprimere la loro ampia personalità. Ti ricordo poi, parlando di tendenze, che loro stesse hanno lanciato tendenze che ancora oggi durano nel tempo, con significato diverso è ovvio: accessori, come le borse, che le accomunavano, con cui esprimersi e se allora qualcuno le avrebbe tacciate di omologazione sai che figuraccia? Io mi esprimo scrivendo, non sono una fashion blogger e il tuo commento con tutta sincerità, è fuori luogo e più adatto a quel tipo di blog forse, dove magari potrai trovare un contraddittorio d’altro genere.
forse le cose scritte sono anche vere ma accompagnate da fotografie che esprimono la completa mancanza di personalità: foto allo specchio la reflex (gadget di turno che il 90% non sa nemmeno usare correttamente)
pizzo ultima moda
smaltino azzurro già visto dappertutto sui vuoti blog di moda dei fashion blogger
smalto di chanel da 20 euro (che non li vale)
questa è la tipica rappresentazione di questa generazione di donne, non più adolescenti purtroppo, vuote e superficiali che si sta manifestando all’orizzonte, se le femministe avranno ormai smesso di rivoltarsi nella tomba degli ideali, le donne con un po’ di cervello non fanno diversamente.
D’altro canto in Italia abbiamo la simpatica proposta delle “invidiose” quelle che vorrebbero ma non possono , che perdono il loro tempo a scrivere idioti articoli sulle fashion blogger e poi le vedi nei commenti starnazzare dietro alle copie trash degli abiti di alta moda proposte da Asos…
sì è vero esistono altre donne, però ce ne sono poche e non sono certamente questi gli esempi migliori, con buona pace di tutti, questo è il mio parere.
Se volevate scrivere un articolo a riguardo magari era meglio non mostrare ancora una volta cose che abbiamo visto in tutte le salse e sono l’emblema della stupidità femminile attuale.
Grazie Cristina
:) grazie a voi
mi hai descritta, ci hai descritte. Grazie
Il più bel post in assoluto..
Grazie a tutte
Brava Sonia… :)
Hai saputo esprimere al meglio ciò che passa, prima o poi, dal cuore di tutte…
Bellissimo post, grazie di aver condiviso pensieri così intimisti!
top :)
Bellissimo post! :)
ma no, mi fa piacere leggere i tuoi commenti quindi non esitare a farlo in futuro :)
Ops!!il “concordo con te” era riferito alla risposta che mi hai dato…eheheh grazie è la prima volta che scrivo un commento e anche se siamo nascosti dietro a monitor e tastiera, quasi mi vergognavo a scrivere!ahaha ciao!
Sì concordo con te!;-)
La parola “pentire” non si addice a descrivere quel che provo quando lo guardo. Qualche tempo fa mi sono svegliata come se me lo fossi trovato tatuato da un giorno all’altro, pensando che oggi non lo rifarei, nel senso che sceglierei un’altra cosa, una parola, una frase…non un soggetto. Eppure mi capita di guardarlo (raramente perchè non è una zona che vedo troppo spesso del mio corpo), magari quando stendo la crema, e di sorridere o fare una smorfia, pensando a quella che ero quando l’ho fatto, a quella che ero prima di farlo. A volte sorrido perchè non riesco a ricordare come fosse la mia pancia, il mio ventre, prima che quel piccolo geco vi si arrampicasse. Per rispondere alla tua domanda…non sono pentita d’averlo fatto, perchè è un soggetto che ha un grande significato, che allora come adesso parla di me e rispecchia la mia personalità, ma è anche vero che oggi sceglierei un’altra cosa, magari la stessa che andare ad aggiungere oggi. Il consiglio? farlo non da adolescenti e dopo i 20 anni, così da avere una personalità meno vacillante, così da non rischiare di scegliere un soggetto troppo distante da quelle che si è e si sarà.
Ciao Cristina,
finché il tema resta “le donne” in questa rubrica non vai mia fuori. Si c’era una scarpa, una borsa, una marca da possedere e sì si trattava di omologazione, ma quella sana tipica di adolescenti che non hanno ancora maturato una propria individualità e mentre sono alla ricerca si affidano alle poche certezze che riuscivano a far sembrare meno noiosa una giornata a scuola, meno stressante un compito in classe e meno insopportabile un professore antipatico. Oggi siamo donne e non ragazzine e anche quando corriamo a comprare le scarpe che tanto desideriamo o ci accaparriamo la borsa dei nostri sogni, forse la sensazione di appagamento non è la stessa di quella che poteva essere soddisfatta da una Pinko Bag a 18 anni.
Quanto al sistema maschilista, prima di puntare il dito mi guardo sempre alle spalle e penso che se ci sono uomini che criticano è perchè ci sono state donne che gliel’hanno concesso, ma questa è tutta un’altra storia.
Tanto per rimanere in tema e visto che si intravede nella foto… ma a distanza di anni ti sei pentita del tatuaggio che hai fatto? Questa è la mia remora principale rispetto al tatuaggio. Ne vorrei anche uno, ma ho troppa paura che a distanza di anni potrei pentirmene o, se non proprio pentirmene, magari potrei sentrilo non più adatto a una me che negli anni è cambiata…
Ciao Sonia,
leggendo il tuo post mi è proprio scappato un dolce sorriso…mi ero quasi dimenticata che c’era una scarpa,una borsa, una marca da avere…potrebbe sembrare frivolo oppure omologante, ma in realtà erano piccoli dettagli che facevano la differenza,almeno per me. Credo che noi donne siamo davvero speciali,ognuna di noi ha il proprio approccio alla moda e alle tendenze e questo ci rende tutte uniche. Ancora mi domando perchè spesso la nostra femminilità viene mortificata da un sistema purtroppo ancora maschilista:al lavoro se sei madre è un problema,se sei carina allora sei stupida,se hai successo sicuramente ti sei “concessa”, ecc…Mi auguro che le cose cambieranno…Comunque, sono andata “fuori tema” lo so!Scusate :-)Grazie e complimenti ancora Sonia!!!!!
Grazie per aver colto il senso del post
Quello che hai scritto è sacrosanto, grazie per aver dato voce alla personalità collettiva di molte donne <3
Maris
Io quello dello zainetto Invicta a righe bianche e blu, peccato che dopo averlo ricevuto in regalo, come quello di mia sorella, il trend passò :)
Grazie Tiffany (che tra l’altro è il mio secondo nome :) ) grazie per le belle parole.
Bellissimo post che mi ha fatto tornare indietro con i ricordi…
non so voi ma io ricordo anche il periodo delle sneakers Fornarina e lo zainetto della Mandarina!!!!
un bacio
Questo post è fantastico..riesci ad inquadrare perfettamente l’universo femminile,analizzandolo da ogni angolatura e,mai scontato,sei l’esempio vivente di quanto una donna amante della moda,possa esser eclettica e sapersi mettere in discussione,riuscendo nel proprio intento.Rendi ogni donna orgogliosa di esser chiamata tale.Continua così!Tiffany
http://ilovetiffanyandfashion.blogspot.com
:) arrossisco
Il post più bello che io abbia letto,Sonia!
Grandissima e mai scontato quello che scrivi.
Il mio idolo =)
Grazie Cleo (bellissimo nome)
Miss cici, noi donne per quanto diverse, come conferma il tuo racconto, abbiamo in comune l’approccio verso la moda. I gusti cambiano, così come gli stili, ma una costante resta invariata: ripercorriamo i nostri ricordi traverso le mode e tracciamo i confini delle epoche con lo stesso rumore di tacchi. Mi fa piacere che ti sia piaciuto e grazie d’aver condiviso anche una piccola parte dei tuoi ricordi (anche io ho avuto un paio di Converse che non erano Converse, così da apprezzare doppiamente quelle All Star una volta ottenute).
Non posso che quotare… post stupendo, lo sento molto vicino, complimenti.
Cleo.
Ciao Sonia!
Davvero bello questo articolo! Ma soprattutto, molto vero!
Se torno indietro con la mente di almeno 20 anni potrei anch’io scandire il tempo che è passato a suon di marche e tendenze del momento. Come te, ho avuto anche io il mio momento Dr.Martens (II liceo), il momento “scarpe da tennis della Sisley (III media; che altro non erano se non un “tarocco” delle Converse che tanto desideravo ma mia madre si rifiutava di comprarmi… forse è per questo che ora che posso acquistarle da sole ne ho tante, troppe, paia). C’è stato il momento “Superga dorate” (estate in Sardegna, prima di iniziare il liceo)… E così via fino ad oggi, che ho 30 anni, un lavoro ed un rapporto molto diverso, più critico, personale ed “ordinato” con la moda, che continua comunque a piacermi tanto.
Da pochissimi anni ho iniziato ad indossare i tacchi anche al mattino per andare a lavorare, e da circa 2 anni ho scoperto che il prosciutto mi piace, mentre da bambina la sola vista mi rivoltava!
Molto bello il ritratto che hai tracciato delle donne di oggi. Con poche, vere, parole le hai descritte alla perfezione. Mi è quasi parso di sentire quel rumore di tacchi con un “tracciano i confini delle epoche” (cito testualmente le tue parole).
Brava e grazie!
Grazie mille Alessandra :)
In assoluto uno dei tuoi post più belli.