Nel corso dell’esposizione, intitolata Pop Life la celebre Tate Modern di Londra intendeva esporre uno scatto che raffigura l’attrice Brooke Shields (la ricorderete in Lipstick Jungle) ancora bambina, nuda e truccata all’eccesso, opera del fotografo Richard Prince e intitolata Spiritual America (se la googlate la potete vedere).
Scotland Yard, dopo aver visionato gli scatti della presentazione della mostra attraverso gli organi di stampa. ha deciso di intervenire e fare ritirare la foto, ritenuta eccessiva e di istigazione o avallo alla pedofilia. La stessa foto era stata recentemente esposta al museo Guggenheim di New York nel corso di un’altra mostra, senza però destare lo stesso stupore. Va bene che l’arte è arte, ma la foto di una bambina completamente nuda esposta in una galleria d’arte, soprattutto di questi tempi, non può di certo essere paragonato ai putti desnudi dei dipinti di Raffaello o Mantegna.
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….se fosse stata esposta come le altre opere, l’avrebbe vista solo chi fosse andato alla mostra, ma oggi, aprendo qualsiasi sito d’informazione è stata letta la notizia della censura da milioni di pesone, che di conseguenza hanno cercato l’immagine nella rete con una morbosità scaturita proprio dalla notizia della censura.
Un’oscenità a mio parere quei concorsi
Il problema nasce dal fatto che, venendo esposta, la foto diventa, per così dire, di dominio pubblico, pronta ad essere esposta, diffusa e snaturata da persone che, sicuramente, non andrebbero in un museo a vederla.
Detto questo la censura non è mai la soluzione migliore. E concordo con Sonia che il vero scandalo non è la foto, ma chi ha permesso che quella foto fosse fatta.
[…] l’articolo originale: Fa scalpore la foto di Brooke Shields nuda Tags: Articolo, Brooke Shields, Dell, Lipstick Jungle, Londra, Nbsp, Nuda, Pop Life, Scatto, […]
che vietino anche di propinarci in televisione concorsi di bellezza del tipo little miss america…quella si che è una violenza nei confronti dell’infanzia.
Ci sarebbe molto da discutere a questo proposito. Di base però, aldilà dell’istigazione alla pedofilia, mi chiedo quale madre possa pensare di far posare nuda la propria figlia più che minorenne, bambina, per arte.
andando oltre un giudizio meramente artistico,e passando alla censura che ha colpito quest’opera, mi viene da pensare che tante volte la perversione è nell’animo di chi questi divieti li impone e non di chi, andando ad una mostra artistica, avrebbe contestualizzato l’immagine in un ambito intellettuale e non sicuramente pornografico o violento.