Sono alti 105 millimetri i sandali tribute di Yves Saint Laurent che ho acquistato qualche mese fa (qui in foto nella vrsione oro, i miei sono beige-caramello) ed ogni volta che li metto le mie gambe svettano verso l’alto acquistando, oltre che qualche utile centimetro, anche eleganza. Immaginare però di metterli per andare a lavoro, anche quando in ufficio sto seduta davanti al mio computer per delle ore, mi fa già venire un certo dolore alle caviglie, le sento già traballare. Eppure milioni di donne ogni giorno preferirebbero andare a lavoro scalze piuttosto che privarsi dei loro tacchi alti.
Lo sanno bene i sindacati inglesi che, forse per velocizzare le falcate delle dipedenti del regno unito o evitare incidenti in ufficio, hanno deciso che i tacchi alti a lavoro sono vietati. Un’insurrezione generale di shoe addict o non ha investito così il paese, tanto che l’eco di shopaholic allarmate è giunto fino in Italia e stamattina il simpatico (io lo detesto) inviato della Rai, dal Regno Unito ha raccolto i dissensi di uomini e donne che trovano il nuovo regolamento decisamente drastico e lesivo per la libertà individuale. In fondo se una decide di stare per delle ore sui tacchi alti, noncurante dei danni alla schiena e senza soffrire troppo il dolore ai piedi, buon per lei. E voi che ne pensate?
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A dire il vero il sistema americano di misurazione del tacco cambia un pò, sono 12 centimetri, poi dipende se si sottrae il plateau o meno.
Amche io pensavo fossero più alti i tribute! per il resto condivido quello che ha scritto Rosy.
Partendo dal presupposto che spesso le notizie arrivano distorte e che altrettanto spesso possono essere interpretate diversamente, che si tratti di obbligare a portare tacchi alti o a vietarli, credo che essenzialmente siano fattacci delle lavoratrici. Posso capire le richieste che limitano l’utilizzo di scollature e gonne corte, per il buon gusto e il decoro in ufficio, così come a scuola evitare jeans sotto il sedere e magliette sopra l’ombelico, ma quanto alle scarpe…non ne trovo il senso.
A me è sembrato di capire che per alcune categorie di lavoratrici è espressamente richiesto l’uso dei tacchi alti, e sono queste le donne che si sono lamentate ! Credo vi sia una privazione di libertà su entrambi i fronti, sia che le donne vengano obbligate a portare i tacchi, sia il contrario.
mmm… avete ragione che decisione è piuttosto drastica. Ma non si tratta di interferire con le libertà personali.
Ci possono essere varie ragioni per limitare il tacco alto. Dall’efficienza, alla sicurezza, ai pericoli per la salute – e se succede qualcosa durante l’orario di lavoro o sul tragitto per andare al lavoro, il piu’ delle volte si è coperti da assicurazioni o mutua o altro. Ora se cado da un tacco 12 sul lavoro è giusto che la mutua paghi? :)
Io settimane fa avevo sentito una notizia lievemente diversa (o forse semplicemente la stessa ma vista da un’ottica diversa^^), e cioè che per tutelare la salute delle donne costrette a stare su tacchi vertiginosi per andare a lavorare o per andare a sostenere colloqui di lavoro (perchè in alcuni uffici è effettivamente obbligatorio avere i tacchi, tipo alla banca d’inghilterra mi pare), volevano istituire una sorta di “soglia massima”, ma comunque era semplicemente una proposta dei sindacati, non una vera e propria legge… Comunque è abbastanza folle sia che una donna sia costretta a portare i tacchi, sia che una invece sia obbligata a lasciarli a casa anche se non vuole!
Pensavo che i Tribute fossero molto più alti!! Comunque gli inglesi sono pazzi, forse dovrebbero pensare prima alle cose serie!
Assurdo! Privano la libertà! Se una donna vuole mettere i tacchi per andare a lavoro non posso privare di farlo! Che pensino ad altre cose, molto più importanti, che ad obblighi come questi assolutamente futili!