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Allarme Pellicce finte: molte sono di coniglio d’angora! Peta lancia l’allarme, H&M, Mango e Forever21 rispondono

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Compriamo pellicce finte, sintetiche, lo facciamo come scelta animalista, sostenibile, umana, economica…. non sono qui per affrontare l’argomento “Pelliccia sì, pelliccia no?”. Chi compra una pelliccia finta, un cappotto con collo di pelliccia sintetica, lo fa perché non li vuole o non gli interessa possedere un gilet che è costato la vita a volpi, cincillà o altri animali, preferisce la fake fur delle catene low cost.

Ma se vi dicessi che alcune di queste non sono sintetiche, non sono fibre che emulano il manto soffice di un animale ma sono pellicce di coniglio d’angora?

E se aggiungessi che le pratiche più diffuse – soprattutto in Cina – per ottenere queste pellicce sono atroci e crudeli? A sollevare la questione è stata la PETA (chi altri sennò?) e grazie alle segnalaizoni e le raccolte firme, sono già svariate le aziende che hanno risposto all’appello: H&M, Mango e Forever21 sono alcune di queste.

Ciò vuol dire che controllando l’etichetta del vostro gilet, della pelliccia, del parka con cappuccio peloso, acquistati fino a questo momento, potreste leggere Angora Fur, Angora Wool, Angora Rabbit.

7 Commenti. Nuovo commento

  • Sonia Grispo
    21 Gennaio 2014 09:10

    Non è questo il punto. Prima di tutto l’allarme della PETA nasce come dicevo dai metodi crudeli con i quali sono ottenute le pellicce, secondariamente, a questo si aggiunge che siamo soliti pensare che le catebne low cost utilizzano pellicce finte, mentre leggendo le etichette si scopre che non è così. Nessuna ignoranza, semplicemente tanta ingenuità.

  • no va beh ma che l’Angora sia un coniglio penso lo sappiano anche i bambini, come ci si può confondere? dai non è possibile che ci sia tanta ignoranza in giro!

  • mi sembra veramente strana questa cosa, una pelliccia vera si sente bene al tatto, è impossibile confonderla con quelle vere

  • Sonia Grispo
    20 Gennaio 2014 16:20

    Ciao Amanda, grazie mille. Credo che sia importante essere consapevoli di ciò che si indossa e confido nel fatto che nessuna donna indosserebbe mai una pelliccia di cane consapevolmente, solo perché non costa quando un visone. Speriamo non solo che tutti leggano le etichette da oggi, ma che non sia più possibile trovare scritto coniglio o qualunque altro animale sui capi low cost.

  • ciao Sonia,
    mi fa molto piacere che ne hai parlato anche tu du questa tematica, tra l’altro approfondendo la questione di quello che si crede finto e non lo è ….
    c’ è molta ignoranza in giro ! ho retweettato il tuo post :)
    la faccenda dei conigli e di altri animali il cui pelo è spacciato per sintetico, è gravissima!!!

    personalmente mi trovo bene con Camaieu e Promod per eco pelliccie al 100 %
    ma per fortuna ho visto che iniziano ad apparire su shop onlne anche più’ “lussuosi”
    ( qualche cretina pensa le il fake sia cheap) è gravissima anche la faccenda del pelo di cane, ragazze con parka con pelo di cane che tengono in braccio il loro cucciolo…roba da matti!!
    e anche molte blogger italiane sono responsabili di questa grave pratica di cedere a questi acquisti facendo credere a se stesse che una pelliccia se non è vuole o visone non vale come pelo vero…
    baci !

  • Sonia Grispo
    20 Gennaio 2014 14:32

    Grazie Laura! Sì speriamo che sempre più aziende prestino attenzione alla provenienza dei materiali.

  • Ottimo articolo, che spero venga letto da più persone possibili! Un abbraccio ad un’altra fashion blogger sensibile! Basta con questi orrori sugli animali, in un millenio dove l’amore verso qualsiasi essere vivente dovrebbe essere alla base di tutto, per iniziare a superare problemi ormai comuni e collettivi! un abbraccio

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